Le tre fasi della formazione delle abitudini:
1. Il segnale
Il segnale da il via all’azione automatica ed è il momento in cui la mente decide quale abitudine usare. Può essere un profumo, un pensiero, un suono, la presenza di determinate persone, un’emozione.
In questo momento il cervello, per questioni di sicurezza, non è ancora del tutto nella modalità automatica, bensì resta vigile per selezionare l’abitudine corretta da scegliere dopo il segnale. In altre parole è in cerca di conferme che non si tratti di un falso allarme o di un errore.
2. La routine
Rappresenta il comportamento automatico ed è il momento in cui il nostro cervello è nella modalità “risparmio energetico”. La routine può essere fisica, emotiva o mentale. Può riguardare una sequenza di pensieri oppure di comportamenti ed azioni.
3. La gratificazione
Questo è il momento in cui il cervello rilascia le sostanze del benessere, una vera e propria droga, un’esplosione di fuochi d’artificio. Tanto più è intensa tanto più forte sarà l’abitudine.
Anche qui come nella prima fase il cervello ha un picco massimo di attività che è necessario per verificare se vale davvero la pena memorizzare e rafforzare quella routine.
A questo punto, con il rafforzarsi e il ripetersi dell’abitudine il segnale e la gratificazione si intrecciano a tal punto da creare l’aspettativa della gratificazione che genera il bisogno (craving). E’ in questo esatto momento che nasce l’abitudine.
Questo processo è naturale ed automatico ma non è del tutto inevitabile. Possiamo intervenire attraverso azioni consapevoli nell’annullamento delle abitudini.