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Pensiero Positivo: istruzioni per l'uso. Come evitare di cadere nelle trappole della mente - Dott.ssa Silvia Lorusso - Psicoterapeuta

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Pensiero Positivo: istruzioni per l'uso.
Come evitare di cadere nelle trappole della mente

Pubblicato da Silvia Lorusso

I nostri pensieri possono essere i migliori alleati o i peggiori nemici

Come riconoscere il pensiero falso-positivo?

Si sente spesso parlare di pensiero positivo e di affermazioni positive, ma molte volte si fa confusione rischiando di cadere nelle trappole della mente.

Il pensiero positivo andrebbe considerato come un vero e proprio farmaco, da assumere con attenzione solo dopo aver letto attentamente le norme di utilizzo, la posologia e le avvertenze generali per evitare frustrazione ed auto-sabotaggio.  

Se è vero che i pensieri possono dare dei benefici importanti, è altrettanto vero che possono nuocere, se non si conoscono le loro potenzialità.


C'è un potere creativo in ogni pensiero..

Ci sono parole e pensieri che feriscono e parole che guariscono. "Impossibile, non posso, proverò, mai, è difficile, non ce la faccio, devo, dubbio"...sono espressioni che fanno regredire, ammalare.

Più diventi consapevole del potere dei tuoi pensieri e del loro effetto sul benessere psicologico (e di chi ti circonda) più sarà facile imparare ad usare parole nuove, parole di guarigione.
I pensieri sono paragonabili ai farmaci perchè possono avere effetti protettivi o distruttivi sulla salute! Le convinzioni sono così radicate dentro noi da condizionare le scelte che facciamo, le esperienze che viviamo e i nostri comportamenti.

L' ottimismo fa bene alla salute

Le ricerche scientifiche degli ultimi anni hanno individuato nel pensiero ottimistico l'elisir di lunga vita. Avere un'attitudine all'ottimismo migliora la salute e aumenta la longevità.

Le persone ottimiste, dagli studi effettuati, sono risultate essere più sane e più energiche mentre i pessimisti si ammalerebbero molto di più!

Ma essere ottimisti non significa recitare frasi magiche senza convinzione. Avere un atteggiamento positivo equivale ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni e sentirsi in grado di intervenire sulla propria realtà.

Se cambi il tuo atteggiamento verso le cose finisci per cambiare le cose
E. Cioran

Il pensiero positivo che nega la realtà è un pensiero nega-tivo, o un "falso positivo"!

Il pensiero per essere efficace non può rifiutare la realtà, piuttosto dovrebbe armonizzarsi con essa e favorire l’incontro con le potenzialità interiori, con le proprie capacità. Un pensiero per essere considerato positivo non può essere superficiale ed escludere, piuttosto deve andare in profondità, favorire la comprensione (dal latino com-prendere ‘com’+’prehendere’ ossia "prendere con").

Per fare un esempio:
Pensare "va tutto bene" anche quando si sta soffrendo equivale a negare e rifiutare la sofferenza. Il dolore per essere superato non va negato ma vissuto ed ascoltato.

Per questo per gestire le emozioni è necessario imparare a scegliere con cura i pensieri che formuliamo. Anche se i pensieri sembrano nascere spontaneamente, essi provengono da una parte molto profonda di noi.

Una volta giunti nella sfera della consapevolezza possiamo scegliere quali di essi coltivare e rafforzare, quali invece è necessario lasciare andare.

Molte tecniche di meditazione si fondano su questo concetto, come la mindfulness. Meditazione non è assenza di pensiero come spesso si crede. Può essere definita come l'arte di far scorrere i pensieri.. senza lasciarsi travolgere dalle emozioni che essi generano.

Ecco alcuni semplici esempi dei possibili effetti del pensiero falso-positivo:

  • Autostima: quando ti imponi di pensare che ‘va tutto bene’ mentre la realtà esterna e l’emozione che provi in quel momento ti contraddice, stai inviando all'inconscio una comunicazione ben precisa: “Se ‘va tutto bene’ perché sto soffrendo?.. non dovrei soffrire.. quindi io sono sbagliato!" La conseguenza di questa comunicazione è l'aumento della sofferenza, dovuta ad un senso di frustrazione che genera il senso di colpa capace di minare l'autostima.


  • Negazione: quando si nega la realtà che si sta vivendo oltre a rafforzarne proprio gli aspetti negativi non si metterà in atto nessun tentativo per modificarla. Questo genera un senso di impotenza. Quest’ultimo se viene anch’esso negato non permetterà ad esempio di chiedere aiuto.

La conseguenza di questi pensieri e dialoghi interiori è che si finisce per pensare che il pensiero positivo non funziona e ci si abitua così a vivere nel problema pensando che non ci sia una via d'uscita.



A cosa scegli di dedicare la tua attenzione?

A volte è una semplice questione di sguardo: se lasci che la tua attenzione si fissi a lungo sui problemi finirai per alimentarli. L'attenzione è come un faro: tutto ciò su cui si focalizza viene messo in risalto.  

Il rischio è di cadere nella trappola della lamentela e restare vittime di un atteggiamento passivo. Cambiare sguardo è utile per evitare che questo accada, c'è sempre l'altro lato della medaglia da guardare!

Spostare gli occhi dalla situazione problematica potrebbe riservarci la possibilità di intravedere possibili strade per uscire da quella situazione di sofferenza.

Sembra paradossale ma capita molte volte che sono proprio i tentativi fatti per risolvere i problemi che fanno in modo che questi non si risolvano, anzi si prolunghino nel tempo.

Se non sei parte della soluzione allora sei parte del problema
Confucio


Focalizza l'attenzione sugli aspetti positivi della realtà

Una tecnica strategica di intervento terapeutico è ben rappresentata dalla prescrizione di comportarsi ‘come se’ il problema non ci fosse. Che non significa fare finta che il problema non esista o pensare che se non lo guardiamo magicamente scompare.

Piuttosto è un invito a pensarsi fuori dal problema e pensare cosa si farebbe se quel problema non ci fosse.

Questo aiuta a canalizzare l’attenzione, quindi le energie, sulla soluzione piuttosto che sul problema e le sue cause. L’effetto è quello di favorire il "pensiero creativo" e utilizzarlo per generare nuove e molteplici soluzioni.


I nostri pensieri non sono solo semplici reazioni agli eventi, essi cambiano il corso degli eventi.
M. Seligman

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Pubblicato da Dott.ssa Silvia Lorusso - 22/11/2015 13:35:00
 
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